Filosofia del cavatappi
Autore: Marco De Cesaris
Pagine: 72
Formato: 15x21
Anno: 2024
Impugnare il cavatappi aprendo la bottiglia giusta è il gesto della consapevolezza attiva che deriva dalla curiosità che sola apre alla conoscenza.
Dall’interesse per la storia di un utensile d’uso comune Marco De Cesaris sviluppa la tesi della filosofia nascosta e tutta da scoprire di questo oggetto. Lo fa in modo tendenzialmente autoironico, ma solo tendenzialmente: non si comprende mai del tutto quale sia il confine tra autoironia, gioco, istrionismo, immaginazione, immedesimazione, proiezione onirica che trapela da quella perenne dieta serrata di classici, aneddoti e citazioni colte che accompagnano la curiosità del lettore alla scoperta del cavatappi in queste pagine. Il libro è già dal titolo un gioco di parole, un gioco di forme, semplicità, storia e un tocco di poesia; sul piano strutturale, può essere letto come testimonianza di un’interlocuzione - nello stesso tempo critica e cordiale - con alcune questioni speculative cruciali e irrinunciabili; sul piano del contenuto, la modulazione della ricerca in chiave filosofica come incessante apertura d’orizzonti consente di ripensare all’oggetto in un’ulteriorità di senso, un rimando a quel “qualcos’altro” di galimbertiana memoria. Uno scavo teoretico denso ed essenziale, a testimonianza di un percorso di ricerca che diventa quasi lo specchio di una sorta di statuto ontologico che cerca di indagare quali entità costituiscono la realtà, di che materia è fatto il mondo del cavatappi.