Statuta Communis et populi civitatis Masse a. D. 1419

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Il comune e la città di Massa Marittima all'inizio del Cinquecento

Autore: Beatrice Cillerai, Renato Gambazza, Massimo Sozzi

Pagine: 616
Formato: 17x24 cm

Anno: 2007

«I tre curatori del presente statuto nelle loro pagine ne danno un’illustrazione esauriente in modo da evitare di avventurarsi nel latino (peraltro non difficile, da notai abituati a rogare e a riscuotere più che a leggere Cicerone). La loro introduzione dà un quadro eloquente della varietà dei temi toccati: una specie di enciclopedia dei problemi cittadini visti sub specie normativa.
Si può invece e piuttosto contestualizzarlo, cioè dire qualcosa della Massa del tempo, ipotizzando perché lo statuto sia stato confezionato proprio in quegli anni, utilizzando certamente, ma anche abbandonando, quello antico.
E si noterà subito che la redazione statutaria ebbe luogo allora anche in tanti altri luoghi dello Stato senese e non a caso. Siena stava allora appena risistemandosi dopo un periodo di guerre (presto continuate...) che coinvolsero duramente le terre di confine come Massa, ma anche di intense lotte interne che la portarono addirittura a perdere la libertà e a farla entrare nella sfera di dominio milanese per alcuni anni proprio a cavallo del 1400...» -Dal contributo introduttivo di Mario Ascheri