Carbone

Libro che racconta la storia della famiglia Magini, vissuta a Pitigliano nell’Ottocento.

Il periodo è quello dell’Unità d’Italia con il passaggio dall’amministrazione dei Lorena a quella dei Savoia. 

Pitigliano era territorio di confine con lo Stato Vaticano e quindi importante centro commerciale di traffici leciti e illeciti. I cambiamenti che impattarono l’economia del paese furono molti, si passò da un sistema burocraticamente leggero e fiscalmente non invasivo ad uno altamente burocratico e aggressivo. Sotto la guida dei Lorena ci fu un incremento demografico ed una convulsa iniziativa edilizia che si sviluppò all’interno della cinta muraria, modificando profondamente il tessuto urbanistico medioevale anche per l'intensificarsi del banditismo.

Insieme al cambiamento si diffusero leggende metropolitane: “I ricchi diventeranno poveri ed i poveri diventeranno ricchi”; poi come sempre succede, i ricchi rimasero ricchi e i poveri rimasero poveri, tranne la famiglia Magini e il suo ultimo rampollo Pietro soprannominato dai pitiglianesi “Carbone” che da ricco divenne povero per non essersi adeguato al cambiamento. 

La voce narrante è quella di Frazia l'inserviente della famiglia Magini, che ormai anziana racconta al pronipote di Carbone la storia del bisnonno.

Il racconto si sviluppa negli anni '50 del dopoguerra e rappresenta uno spaccato di vita del paese, i giochi dei bambini e il fermento politico che lascia intravedere i presupposti per una società in crescita.

Si consiglia, la lettura di questo libro, agli anziani che vogliono ricordare eventi e tradizioni lontane, ma anche ai giovani che sono interessati a scoprire da dove vengono per capire meglio dove andare.