I pionieri della Maremma

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Storia recente di Capalbio

Autore: Loreto Gigli

Pagine: 320
Formato: 21X30cm

Il racconto di un'epopea contadina dei braccianti che nel dopoguerra, pur di ottenere un pezzetto di terra ove coltivare derrate alimentari per sfamare la famiglia, erano pronti a scioperare e ad occupare le terre pur sapendo di rischiare la vita. Gli eventi hanno avuto luogo quasi in tutta l’Italia, ma in Abruzzo, nel Fucino in provincia dell’Aquila, i braccianti subirono le peggiori conseguenze. Quei dolorosi eventi sono raccontati direttamente da cinque braccianti che presero parte a quello sciopero.

Così comincia nel 1953 un grande dramma collettivo: la bonifica delle terre incolte e l’epopea dei PIONIERI DELLA MAREMMA. Essi sono venuti per la maggior parte dai paesi del Fucino, poi dai paesi dell’entroterra toscano, dai paesi dell’alto Lazio, dalle Marche, dalle Puglie e poche unità da altre regioni. Non si sono pianti addosso mai, tutti insieme hanno prodotto ricchezza per l’Italia. Grazie alla loro economia, se nel 1960 Capalbio è potuto diventare comune autonomo e nel 1962 si è potuto costituire la Cassa Rurale di Capalbio e perfino una farmacia.

Essi vanno ricordati per sempre.